Methods and processes for the Analysis of Pluristratified Sites
Il progetto nasce dalla consapevolezza che nel campo delle scienze umane un'enorme risorsa potenziale
da condividere con la società civile è costituita dalla conoscenza approfondita dei contesti archeologici,
raccolta da team di esperti del patrimonio attraverso analisi scientifiche specialistiche.
Utilizzando tecnologie informatiche avanzate, ciò potrà essere messo a disposizione della collettività in un'ottica
collaborativa e inclusiva, come stimolo a una più ampia consapevolezza del potenziale culturale del Paese, con un'innegabile
ricaduta sull'economia e sullo sviluppo.
Questo permetterà al progetto MAPS di inserirsi nell'ambito delle attività di valorizzazione culturale sostenute dal
Ministero dei Beni Culturali, in particolare nel contesto della ristrutturazione, valorizzazione e creazione di strutture
dedicate alla fruizione, alla narrazione e alla comprensione di contesti archeologici di diversa natura
e finalizzate a migliorare la tutela e la fruizione dei siti storici.
Negli ultimi decenni la ricerca archeologica ha fatto grandi passi avanti nel convertire gli interessi locali per singoli
elementi/monumenti in indagini più ampie a scala urbana e territoriale, focalizzate sulla comprensione dei processi storici
che interessano i paesaggi antichi.
La ragione di questo cambiamento è stata la possibilità di analizzare il mondo antico non solo in modo meramente orizzontale,
ma anche riconoscendone lo sviluppo diacronico nel tempo, recuperando la dimensione cronologica più profonda attraverso
scavi e interpretazioni complesse dei siti.Ciò si è rivelato particolarmente utile nello studio dei centri urbani di lunga durata, definiti per questo motivo
"pluristratificati". Questo ha permesso di riconoscere lo scorrere del tempo attraverso l'analisi dei contesti rinvenuti nel sottosuolo, consentendo la ricostruzione di lunghi periodi di occupazione e di trasformazioni, dando così giusto spazio anche
ai momenti meno noti della storia dei maggiori siti.Per questo motivo, Pompei e Ravenna sono state individuate come due siti campione da analizzare all’interno del progetto in quanto
città ideali per la conoscenza dei paesaggi urbani nel loro sviluppo.
A Pompei, solo un periodo è ben noto e ampiamente documentato,
impedendo di conoscere a lungo la sua trama più antica: quella straordinariamente conservata sotto i depositi vulcanici del Vesuvio
che seppellirono la città nel 79 d.C. A Ravenna, invece, alcune fasi cronologiche particolarmente ricche - la tarda antichità e
l'alto medioevo, rappresentate dai magnifici mosaici noti in tutto il mondo - hanno offuscato la consapevolezza degli altrettanto
significativi periodi precedenti. Oggetto di una minore attenzione da parte della comunità scientifica, questi archi temporali
meno visibili dal punto di vista monumentale sono ancora piuttosto sconosciuti al grande pubblico e ai cittadini, che potrebbero
invece conoscerli meglio attraverso app collegate a banche dati GIS.
Queste tecnologie rappresentano un ottimo strumento per
l'incremento delle conoscenze, la tutela e la condivisione dei dati e lo sviluppo culturale. Il primo obiettivo del progetto
è quindi quello di costruire un'infrastruttura di dati territoriali (TDI MAPS) incentrata sull'analisi e la condivisione pubblica
di siti e contesti archeologici multistrato. Questa infrastruttura sarà progettata utilizzando un'architettura hardware e software
articolata in diversi sistemi, basati su singoli GIS appositamente realizzati dalle due IF coinvolte: il GIS si impegnerà per la
condivisione e l'utilizzo dei dati su un'unica piattaforma, sviluppata con Geonode, uno dei più diffusi software Open Source per la
gestione e la condivisione di dati cartografici, ampiamente utilizzato da enti regionali e istituti di ricerca, sia italiani che
stranieri. Il fine ultimo diventa, dunque, la cognizione e l’apprezzamento di una dimensione più verticale del nostro passato,
prendendo conoscenza della città che spesso abbiamo inconsapevolmente sotto i piedi.